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Notizie
dalla Cava - anno 2003 |
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26
gennaio
Riapre la Chiesa della Madonna della Cava
Il prossimo 2 febbraio, festa della Presentazione del Signore,
riaprirà al culto la Chiesa della Madonna della Cava, con
una giornata di cerimonie religiose e festeggiamenti popolari
nel rispetto della devozione della gente alla chiesa degli
artigiani. Da segnalare che, dopo il recupero strutturale
eseguito dalla Soprintendenza BAAAS dell'Umbria, la riapertura
della chiesa della Madonna della Cava (inizialmente di Sant'Eligio),
sarà possibile grazie ad una grande mobilitazione degli abitanti
della via e di molti altri sostenitori orvietani, che hanno
contribuito, stanno contribuendo e contribuiranno (i restauri
di affreschi, decorazioni e tele saranno eseguiti nel corso
del 2003) con il loro lavoro gratuito, con offerte e agevolazioni
di vario tipo. La chiesa riaprirà quindi con lo spirito che
la ha da sempre contraddistinta, il volontariato popolare,
e con una novità: il passaggio dalla Parrocchia di San Giovanni
a quella di San Giovenale, sotto la tutela del parroco Don
Enrico Bartoccini.
Programma della iniziativa:
ore 11.00 riapertura al culto della Chiesa della Madonna della
Cava (già di Sant'Eligio) e solenne messa "della Candelora"
officiata dal Vescovo Diocesano S. E. Mons. Decio Lucio Grandoni
ore 16.00 S. Rosario e, a seguire, biscottata e musica lungo
Via della Cava
notizia pubblicata da: Corriere dell'Umbria
- La Nazione - Il Giornale dell'Umbria - Il Messaggero - RTUA
Notizie - Tele Orvieto 39 - OrvietoSì - OrvietoNews
- Il Centro Italia - Finesettimana.it
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19 maggio
Madonna della Cava - Cavajoli in festa!
I prossimi 24 e 25 maggio riprenderà, dopo oltre vent'anni,
la tradizione della processione della Madonna della Cava con
i festeggiamenti popolari annessi.
Scopo essenziale della festa è manifestare la gioia di una tradizione
ritrovata, e lo stesso programma ne è la conferma: è un quartiere
che festeggia, aprendo le porte a chi vuole unirsi all'allegra
comitiva, partecipando a giochi da baraccone da giostra ambulante
o tentando la fortuna con la lotteria, o ancora assaggiando
i semplici piatti della cucina povera orvietana. Abbiamo voluto
rivisitare, senza troppe pretese e con una buona dose di autoironia,
l'essenza cavajola, con la fisarmonica, le fave, il pecorino,
la porchetta e altri elementi delle feste popolari di una volta,
riducendo al minimo tutte le sovrastrutture. I premi della lotteria
(divisi tra quelli "de 'na vorta" e quelli moderni) e il programma
(redatto in due idiomi) testimoniano lo spirito goliardico degli
organizzatori, che stanno facendo tutto senza prendersi troppo
sul serio, e perfettamente coscienti di non essere direttori
artistici dell'evento dell'anno, ma semplici strumenti di animazione
per dar vita ad una cornice festosa alla processione.
Proprio riguardo alla processione, considerata la grandezza
del quartiere e il forte attaccamento della gente alla Madonna
della Cava, si è pensato di realizzare due percorsi differenti
per gli anni pari e per gli anni dispari, privilegiano in maniera
alternata i quartieri Olmo e Serancia. Quest'anno toccherà a
quest'ultimo ospitare il corteo e concorrere per il migliore
addobbo, mentre il prossimo anno saranno le vie di San Giovenale
ad accogliere la statua della Madonna (approfittando anche della
ricorrenza di maggio 2004, quando la chiesa di San Giovenale
festeggerà i suoi primi mille anni).
Programma [in cavajolo]:
Sabbit'a ssera, comincianno da verso le see, pe' tutta la Cava
ce sarà: da magnà e da beve, cor salato, 'r dolce, le fae, 'r
pecorino nostrano e 'l vino bbono gioche pe' le fijie e pe'
le grosse musica a volontà pe' ballà ma la piazzetta …e si volete
stà a ceccia, portate la sieda da casa! La domenica, 'nvece,
c'avremo: a le cinque e mezza de la sera 'l Rosario ma la chiesetta
de la Cava ch'emo riaperto quest'anno, a le see la Messa, sempre
ma la chiesetta de la Cava, e a la fine, verso le see e mezza,
si Dio vole, arifamo, doppo n'se sa quant'anne, la Procissione
co' la statua de la Madonna e co' tanto de banda, pe' la Cava,
le Scalette, la via de le Fontane, le Fontane, la Cava vecchia,
San Ludoico, la Loggia de le Mercante, la Commenna e 'n pezzetto
de Cordone si c'ete la casa quelle parte, fate belle le finestre,
le porte, le barcone, le vie e le vicole, che poe damo 'l premio
ma quelle che ce piaciono di più a la fine de la procissione,
che sarranno verso le otto, c'arifamo co': da magnà e da beve,
cor salato, 'r dolce, le fae, 'l pecorino, 'l vino bbono e la
porchetta offerta dall'artiggiane der posto, gioche pe' le fijie
e pe' le grosse, musica a volontà pe' ballà ma la piazzetta
e verso le diece tiramo pure su le nummere de la lotteria e
damo l'premio ma le mejio addobbe …e si pure domenica volete
sta' a ceccia, aripijiate la stessa sieda der giorn' avante!!!
notizia pubblicata da: Corriere dell'Umbria
- La Nazione - RTUA Notizie - Tele Orvieto 39 - OrvietoSì
- OrvietoNews
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26
maggio
Madonna della Cava - cronaca di un successo (quasi) inatteso
Dopo una partenza piuttosto soft del sabato sera (ma a quanto
pare di tutto rispetto, se paragonata alla partecipazione
ad altre feste patronali del circondario che si sono svolte
in contemporanea), è stato ieri che ci siamo resi conto che
il nostro messaggio era stato recepito da molti.
Vedere Via della Cava piena di gente che assisteva, assiepata
fuori della piccola chiesa, alle celebrazioni religiose ci
ha riempito di gioia, come il pacifico assalto alle porchette
offerte dagli artigiani e agli altri banchi in cui venivano
distribuiti fave e pecorino, dolci e altre specialità. Ed
è con vero piacere che abbiamo aperto le porte a tutti coloro
che si sono voluti unire alla nostra gioia, partecipando ad
animare una serata diversa ed entrando nello spirito di chi,
come noi, ha voluto giocare, oltre che con fionde e barattoli,
con qualche luogo comune sull'esser "cavajolo", con una buona
dose di ironia, senza prendersi troppo sul serio…
Commovente, stando ai primi commenti del parroco, anche il
lancio di bigliettini con invocazioni alla Madonna che gli
abitanti di Via della Cava hanno lasciato cadere dalle finestre
al passaggio della statua della Vergine.
Inaspettata anche la presenza di parecchie autorità locali.
Insomma, in poche parole, …mesà che n'antr'anno ce rifamo!!!
notizia pubblicata da: Corriere dell'Umbria
- La Nazione - Il Messaggero - RTUA Notizie - OrvietoSì
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20 luglio
Anche Orvieto ha il suo piccolo santuario mariano
È successo per caso, durante la consueta pulizia della Sacrestia
della Chiesa della Madonna della Cava, ad Orvieto, di ritrovare
un documento di una ventina di anni fa, in cui si parla di
questo tempietto barocco definendolo "Santuario Mariano".
Un simile epiteto sta a significare che il piccolo edificio
sacro, già noto nel Medio Evo col nome di Sant'Eligio ed affidato
fino al XVIII secolo alla Università dei Fabbri, è ritenuto
"di particolare sacralità in quanto custodisce immagini miracolose"
(Diz. Uso UTET). Il parroco ci spiega che i santuari mariani
in Italia non sono molti, e che una chiesa si può definire
tale solo dopo l'approvazione ecclesiastica, che deve valutare
se veramente un edificio sacro sia "luogo di manifestazione
o di presenza privilegiata del divino". "Anche se -aggiunge-
io preferisco parlare di "Chiesa" come assemblea dei fedeli
che si riunisce in preghiera più che come edificio".
Una piccola indagine presso i vecchi custodi della chiesina
ci ha rivelato che la nomina a santuario, avvenuta alcuni
decenni or sono, sarebbe stata conseguenza della constatazione
da parte del Vescovo di allora della realizzazione di un non
meglio identificato miracolo istantaneo.
Pur senza addentrarci in ambiti che esulano dalla ragione
umana, non possiamo non notare la immane quantità di ex-voto
e di doni per grazia ricevuta che affollano le vetrinette
della chiesa, riaperta grazie al volontariato locale lo scorso
2 febbraio con una toccante celebrazione presieduta dal Vescovo
diocesano Decio Lucio Grandoni. A testimonianza del forte
attaccamento popolare alla Madonna della Cava, oltre alla
costante affluenza alle celebrazioni del martedì pomeriggio,
va segnalata una vera e propria gara di solidarietà per tentare
di ricostruire a piccoli passi il prezioso corredo che la
chiesa possedeva, e che una ventina d'anni di chiusura forzata
e l'azione di qualche ladruncolo hanno drasticamente ridotto.
Così il parroco si è visto recapitare casule e paramenti sacri,
accompagnati da intenzioni di preghiera, e poi arredi e accessori
da liturgia per ringraziare la Madonna per il conforto ricevuto,
oltre a numerose richieste di celebrazioni di messe, rosari
e litanie con le più disparate motivazioni. Sono stati donati
anche alcuni rosari, ritrovati sulle mani della statua della
Vergine, e un paio di bellissimi cuori in argento con il trigramma
"PGR", che sta a significare "per grazia ricevuta".
E non sono mancate, in questi pochi mesi dalla riapertura,
alcune affollate cerimonie: la solenne messa della Presentazione,
la benedizione di San Biagio (al cui culto la chiesa è molto
legata), la processione del mese di maggio, un matrimonio
e anche delle nozze di diamante.
Il piccolo tempio barocco, oltre a suscitare l'interesse dei
turisti che visitano il quartiere medievale, non manca di
attrarre quotidianamente fedeli che recano offerte, fiori
e ceri alla Madonna, e che spesso sostano in preghiera per
parecchi minuti. Insomma, a detta degli abitanti della zona
e dei clavigeri, parrebbe proprio che, dopo il risveglio dall'Era
dell'Acquario e la miscellanea spiritual-consumistica della
New Age, si stia riscoprendo il valore e il conforto di una
vecchia e semplice "Ave Maria".
notizia pubblicata da: Corriere dell'Umbria
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30
agosto
Nozze di Diamante alla Cava
Domenica 31 agosto festa grande nel quartiere medievale: una
simpatica coppia di nonnetti festeggia il sessantesimo anniversario
di matrimonio.
La sposa è la settantaseienne Averina Gambelli, che tutti
chiamano semplicemente Vera, conosciuta per la grande dedizione
al lavoro e alla famiglia e per il costante impegno profuso
per animare la vita del quartiere, partecipando attivamente
all'organizzazione e all'allestimento di feste e manifestazioni.
Lui, invece, è Crispino Morelli, meglio noto come "Pino il
carrettiere". Era questo, infatti, il mestiere che ha accompagnato
gran parte della vita del novantunenne sposo, ancora arzillo
e sempre pronto alla battuta. È lui il più anziano dei "cavajoli
D.O.C:", che ogni mattina alle sette e mezza faceva risuonare
i cerchi delle ruote del suo carretto lungo i gradoni di Via
della Cava; e la gente capiva che era ora di alzarsi.
È un enorme bagaglio di ricordi e di esperienze quello che
i coniugi Morelli portano all'altare della piccola Chiesa
della Madonna della Cava, dove Don Enrico Bartoccini celebrerà
una speciale messa per le nozze di diamante, durante la quale
Averina e Crispino saranno chiamati a rinnovare le promesse
del matrimonio. Ed è ricchissimo il patrimonio di cui è depositario
lo sposo, rimasto l'ultimo a parlare il vero dialetto orvietano,
con le parole mezze biascicate e le finali quasi cantate,
con le vocali talmente indefinite da non trovare corrispettivi
in nessun alfabeto fonetico.
"Non si discute: la Vera e Pino sono un mito!" ci dice un
loro vicino di casa, che aggiunge "Per questo noi di Via della
Cava ci siamo mobilitati per trasformare questa giornata in
una festa per la nostra piccola comunità, ma non diciamo a
nessuno che cosa abbiamo in mente, dato che si tratterà di
una sorpresa, o meglio, di più di una. Non sanno nulla nemmeno
i due figli e le due belle nipoti degli sposi". E, conoscendo
la goliardia dei soggetti, c'è da scommettere che questi vicini
abbiano in mente anche qualche piccola follia.
notizia pubblicata da: Corriere dell'Umbria
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I comunicati stampa delle iniziative del Pozzo della Cava sono disponibili
al sito www.pozzodellacava.it/press |
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